Afide del cipresso. Colpisce anche ginepri, chamaecyparis e tuie, oltre alle diverse specie di cipressi. L’afide (Aphys cupressi) punge i tessuti vegetali, preferibilmente all’apice dei rametti, dove sono più teneri, e succhia la linfa immettendo nella linfa sostanze tossiche e, a volte, anche virus. I sintomi spaziano da un arrossamento iniziale di apici e aghi, fino a un disseccamento in fasce verticali che, nei casi più gravi, può riguardare l’intera chioma. La diffusione è favorita da pratiche colturali errate, come abbondanti irrigazioni, concimazioni eccessive (ambedue le operazioni ammorbidiscono troppo i tessuti dell’albero) e potature frequenti (che generano stress nella pianta). Nella lotta, sono utili gli insetti ausiliari come le crisope, i sirfidi e le coccinelle: tutti si nutrono di afidi. In loro assenza, l’inizio della primavera è il momento giusto per effettuare un trattamento a base di imidacloprid, acefate o pirimicarb, irrorando bene tutta la chioma della pianta.
Afide dell’abete. Preferisce fra tutti l’abete bianco (Abies alba), ma non disdegna nessuna delle altre specie di abeti, con l’eccezione del peccio (Picea excelsa, abete rosso), che viene in genere risparmiato dal parassita. Questo afide (Mindarus abietinus) emette un’abbondante secrezione di melata (sostanza appiccicosa), su cui si instaurano fumaggine e altri funghi, provocando in breve tempo un vistoso ingiallimento a partire dai germogli apicali, cui segue il disseccamento, a volte accompagnato da un ripiegamento degli apici. Intervenite solo in caso di infestazioni particolarmente accentuate su piante molto giovani, nella medesima epoca e con gli stessi princìpi attivi descritti per l’afide del cipresso.
Fleosino del cipresso. Phloeosinus aubei è pericoloso non solo per i cipressi, ma anche per tuie, ginepri e wellingtonie, poiché scava gallerie nei rami di 15-20 anni d’età: con il tempo, si noteranno disseccamenti dapprima dei rami e rametti, poi della chioma intera. Combatterlo non è semplice: meglio prevenirne la comparsa mantenendo l’albero in perfetto stato di salute, senza sofferenze o danneggiamenti. Le parti colpite vanno subito tagliate ed eliminate. In casi estremi proviamo a eliminare gli adulti, irrorando le piante, in maggio e in luglio, con prodotti a base di etofenprox.